Ma essi hanno uomini e quadri abili ed adusati al comando,
che si batteranno accanitamente per conservare la loro supremazia. Nel grave
momento sapranno presentarsi ben camuffati. Si proclameranno amanti della
pace, della libertà, del benessere generale delle classi più povere. Già nel
passato abbiamo visto come si siano insinuati dentro i movimenti popolari, e
li abbiano paralizzati, deviati convertiti nel preciso contrario. Senza
dubbio saranno la forza più pericolosa con cui si dovrà fare i conti.
Il punto sul quale essi cercheranno di far leva sarà la
restaurazione dello stato nazionale. Potranno così far presa sul sentimento
popolare più diffuso, più offeso dai recenti movimenti, più facilmente
adoperabile a scopi reazionari: il sentimento patriottico. In tal modo
possono anche sperare di più facilmente confondere le idee degli avversari,
dato che per le masse popolari l'unica esperienza politica finora acquisita
è quella svolgentesi entro l'ambito nazionale, ed è perciò abbastanza facile
convogliare, sia esse che i loro capi più miopi, sul terreno della
ricostruzione degli stati abbattuti dalla bufera.
Se raggiungessero questo scopo avrebbero vinto. Fossero pure
questi stati in apparenza largamente democratici o socialisti, il ritorno
del potere nelle mani dei reazionari sarebbe solo questione di tempo.
Risorgerebbero le gelosie nazionali e ciascuno stato di nuovo riporrebbe la
soddisfazione delle proprie esigenze solo nella forza delle armi. Loro
compito precipuo tornerebbe ad essere, a più o meno breve scadenza, quello
di convertire i loro popoli in eserciti. I generali tornerebbero a
comandare, i monopolisti ad approfittare delle autarchie, i corpi
burocratici a gonfiarsi, i preti a tener docili le masse. Tutte le conquiste
del primo momento si raggrinzerebbero in un nulla di fronte alla necessità
di prepararsi nuovamente alla guerra.
Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il
quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva
abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani. Il crollo
della maggior parte degli stati del continente sotto il rullo compressore
tedesco ha già accomunato la sorte dei popoli europei, che o tutti insieme
soggiaceranno al dominio hitleriano, o tutti insieme entreranno, con la
caduta di questo in una crisi rivoluzionaria in cui non si troveranno
irrigiditi e distinti in solide strutture statali.